Terzo capitolo della serie più forte e "sgradevole" di Andy Casanova, dedicata a storie malsane di sesso incestuoso e "abi-normal" in famiglia.
La bambola del titolo principale è la Barbie con cui trascorre le sue tristi giornate Baby Marilyn, qui nei panni di una ragazzina sfigatissima, che ha lasciato la scuola e non lavora, orfana di mamma e per giunta con un papà fannullone in canottiera e ciabatte che non paga le bollette, ciucchettone e fumatore incallito. Disastro.
Lo zio, fratello della mamma, si preoccupa per la nipotina e rampogna il cognato, gli dà dello "schifoso" ma anche lui è "bastardo dentro" e non ci pensa due volte a unirsi all'incestuosa copula tra Baby Marilyn e il papà, perché "vuole consumare la stessa carne".
Anche il secondo episodio, "Dillo che ti piace... a papà", propone un sordido triangolo padre-figlia-figlio, ambientato in un contesto rurale morboso e inquietante, in cui si respira un'aria soffocante a metà strada tra "Un tranquillo week end di paura" e "I guerrieri della palude silenziosa".
Il raccontino è in effetti disturbante, per la ributtante bestialità della figura del padre stupratore che Casanova rende con efficace realismo. L'inquadratura finale poi è vero cinema, e lo diciamo senza ironia, con il ragazzo ripreso di spalle che afferra il coltello, esce dalla capanna e lo punta alla gola del padre. Stop frame, stacco, fine. Però...
Che dire? Noi che non siamo né tra i fan di Andy Casanova né tra i suoi detrattori dobbiamo ammettere che la sua produzione affronta "coraggiosamente" temi reali assai penosi e in genere rimossi che tuttavia, proprio per la loro gravità, meriterebbero di essere portati alla luce in un contesto più complesso, o perlomeno più narrativo e con ben altri dialoghi.
Qui insomma c'è insieme troppa (per un film hard) e troppo poca (per un dibattito serio) sgradevolezza.
Tra le cose migliori del film mettiamo Baby Marilyn, una gran bella troietta, se così si può dire, tutta depilata e pronta ad assecondare di mano, di bocca e con tutti gli altri orifizi a disposizione le morbose attenzioni di papà e zio. Quindi certi tocchi trashissimi e ironici del regista: l'asse del cesso rotta, gente che piscia e defeca senza poi farsi il bidè, l'inquadratura Baby Marilyn con la bocca piena di s... e il repentino stacco sulla Barbie.